Era il 2008. In uno dei depositi dell’Archivio di Stato di Catania, lì in alto, nella penombra, tra carte e documenti impilati, da un pezzo di muro scrostato apparve lo sguardo mite e luminoso della Madonna in preghiera. Da quel momento in poi si spalancò una finestra sul culto e la cultura catanese. Quel locale, infatti, era la “chiesa nella chiesa” del Convento domenicano di S. Caterina da Siena, primitivo sito di preghiera della congregazione del SS Rosario.
Dopo aver scavato nella storia, tra molteplici strati di tinteggiatura, sabato 18 dicembre 2021 è stato finalmente riconsegnato alla città un capolavoro del Settecento di oltre 9 metri, tra l’orgoglio e l’emozione di chi, in questi lunghi anni, ha lavorato al recupero e al restauro di quest’opera d’arte nascosta tra pennellate d’intonaco e carica di quel fervore artistico e religioso post-sismico che è parte della nostra memoria.
È stato un onore poter raccontare e “comunicare” questa storia a lieto fine, che parla di cultura e di arte; ma anche di speranza e rinascita.